Perchè lo studio Momm a Comiso

Credo assolutamente ad una cosa, vivere, crescere, circondati dal “bello” non può non condizionare l’animo. Non sono io a dirlo, tutto ciò che ci circonda ci influenza, le case, le chiese, i palazzi, il colore della pietra, i verdi declivi intorno, l’acqua, il barocco. Se non si fosse capito sto parlando della città, della mia città nello specifico ma anche di tutte le città del mondo. Comiso e tutto il territorio Ibleo sono uno degli esempi di come nella storia e in parallelo, nella vita, “Malum quidem nulli esse sine aliquote bono” cioè in ogni male c’è sempre un po’ di buono. L’area sud orientale della Sicilia rifiorì con straordinarie architetture dal colore del miele dopo quella che può essere considerata la catastrofe più grande che abbia mai colpito l’Italia (allora però non ne facevamo parte). Parlo del terremoto del 1693 che risuona ancora nella memoria di alcuni anziani come “u tirrimotu ranni” e ranni(grande) lo fu veramente, distruggendo praticamente tutto da Catania a Ragusa. La ricostruzione fu magnifica ed oggi si resta ad occhi e bocca aperti di fronte al duomo di Ibla o di Modica. Anche Comiso ha le sue architetture tardo-barocche con anticipi di neoclassicismo e passeggiare per il centro è incredibilmente gradevole. Lo era per Bufalino, che amava raccontare della piazza principale, Piazza Fonte Diana: « Saprei, d’ogni negozio o spaccio o edicola, raccontare le vicende nel corso di tre, forse quattro generazioni. Giornalai, tabaccai, caffettieri, barbieri, droghieri… Quanti ne ho visti affacciarsi sulla soglia a guardare l’orologio sul frontone del municipio; che eserciti di familiari fantasmi sono passati via via sulle medesime mattonelle dove oggi il mio piede ricalca, per una usura ulteriore, l’orma antica della sua scarpa bambina…. » Molto cara allo scrittore è stata anche Piazza delle Erbe, dove sorge il complesso, una volta mercato ittico. Lo studio MOMM si trova proprio a pochissimi metri da questa piazza che noi stessi amiamo…e amiamo “perdere” dieci minuti, di tanto in tanto, per andare a bere da una fontanella, in piazza Fonte Diana a prendere un caffè, un cannolo. Ho voluto che il nostro studio fosse in pieno centro storico perché amo la mia cittadina, non è stato un caso, per me è bellissima e, chi vive tra le bellezze, non può che crearne di nuove e io ci credo.

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